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Recensione di: Machete

27/04/2011 | Recensioni |
Recensione di: Machete

Intrattenimento allo stato puro. E’ questo di primo acchito il sentimento suscitato all’uscita dalla sala dopo aver visto “Machete”. Se negli anni Settanta ed Ottanta il film d'exploitation aveva come prerogativa essenziale quella di enfatizzare al quadrato la violenza “inaudita” e gratuita, e non di certo la qualità del contenuto, verremmo tacciati di blasfemia se definissimo il cinema di Robert Rodriguez come tale solo per la evidente emulazione di quel tipo di cinema. Certo, però, non và dimenticata la profonda ammirazione, del genere suddetto, più volte manifestata da Rodriguez e dal compare Tarantino. E’ proprio il parossismo delirante dei personaggi ad essere la caratura di un cinema apprezzabile proprio per il divertimento genuino che ne scaturisce dalla visione. Come devota sostenitrice di entrambi i registi, non posso che patrocinare la tesi secondo la quale la loro filmografia non sia una mera copia di film già visti, ma bensì un quanto mai amorevole tributo ai film di genere. Presentato fuori concorso al 67esimo Festival di Venezia (dove Quentin Tarantino era, per l’appunto, presidente di giuria!), il film esce con le aspettative dei fan soggiogati ed incuriositi dal falso trailer apparso nel film “Grindhouse” (uscito in Italia nel 2007 come dittico: “A prova di morte” diretto da Tarantino e “Planet Terror” da Rodriguez), nel quale un antesignano Danny Trejo interpretava un ex federale messicano, nome in codice “Machete”, incaricato di uccidere un senatore, il quale a sua volta ha assoldato un altro killer per farlo fuori. Lo stesso Rodriguez, però, afferma che l’idea di realizzare un film su un eroe latino, gli venne in mente già nel 1993. E’ ancora una volta Trejo ad impersonare il vendicatore solitario che in calce al genere slasher fa del suo machete “un’arma di distruzione di massa”. Creduto morto dopo aver assistito alla truculenta uccisione della moglie da parte del narcotrafficante Torrez (Steven Seagal), Machete conduce una vita di stenti come operaio in Texas, la cui frontiera è costantemente sorvegliata dal senatore McLaughlin (Robert de Niro) e dai suoi vigilantes, decisi a “disinfestare” il confine dai messicani che vogliono oltrepassarlo. In quella che sta per diventare una vera e propria rivoluzione, su due schieramenti opposti agiscono due donne dal pugno di ferro: l'attivista Luz (Michelle Rodriguez) e l'agente Sartana (Jessica Alba). E’ a questo punto che Machete viene assoldato dall’industriale Booth per eliminare il senatore e ristabilire l’ordine. Ma la trappola è dietro l’angolo, e chi vuole incastrare Machete ha i minuti contati…



Serena Guidoni

 


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